sabato 23 febbraio 2013

BUONGIORNO!

Buongiorno care amiche.
Un'altra giornata nuvolosa, Roma è bella anche così, con il cielo coperto, ma ancor più bella quando uno spiraglio lassù in alto fa intravedere l'azzurro intenso, meraviglia dell'universo.
 Quando torna la primavera? Quando le giornate dureranno molto di più?
Non so se  voi abbiate la mia stessa impressione l'inverno quest'anno è più lungo del solito, sembra non finisca mai. E che dire del fatto che io non ho visto letteralmente le feste natalizie? ( solo pochi lo sanno, ma dal 22 dicembre scorso all'11 gennaio sono stata ricoverata in Hospital, detto in iglese suona meglio) e perciò capite bene che le mie sensazioni sono alterate, distorte, come riflessi in un specchio ormai spezzato. Spero tornino presto alla normalità. Ma esiste la normalità? O la routine da tanti disprezzata, alla fine è la situazione che ci rende la vita sì, un abitudine, ma sicura e protettiva?

Bando alle ciance e alle tante domande che vi ho rivolto, e parliamo d'altro. Continuo a correggere, e rivedere, limare e aggiungere qualche volta: L'elefante sul cuore ( titolo del mio ultimo romanzo) siamo quasi alla fine, dopo però verrà il difficile. Chi lo pubblicherà? Chi lo editerà? Gli editori sono tutti in crisi, anche quelli importanti, con la distribuzione nazionale, quelli meno fortunati, minori, che lavorano con un centinaio di titoli l'anno sono arrivati alla frutta, o forse ormai a sparecchiare la tavola. 
Il mio dilemma è: farlo diventare subito un E book, o attendere che qualcosa cambi nel panorama editoriale? O rivolgermi a chi fa pubblicare quasi da soli, con il digitale e correzzione delle bozze fatte dallo scrittore stesso? Voi care amiche che fareste?

Un caro saluto e un abbraccio caloroso perchi è sola, per chi ha freddo, per chi ha voglia di leggere ed emozionarsi per la storia di un grande amore.
La Vs. Annunziata Scarponi, detta NUNZIA ( la foto qui sotto è il ricordo di un estate calda e assolata di qualche anno fa, nella campagna molisana, dove di norma vado in estate)

dopo pochi minuti dopo aver scritto il post, si è messo a piovere....mmmmmmmmmmm

venerdì 8 febbraio 2013

vi piace questa poesia?

Questo è il link per leggere una mia poesia, sta partecipando al concorso In cerca d'autore, l'hanno già selezionata, si aspetta solo il voto finale della giuria, perciò posso pubblicarla,


http://www.poetipoesia.info/nuovi-poeti/la-speranza-5/

mercoledì 6 febbraio 2013

Ehi, chi si legge?!

Eh sì, molta acqua è passata sotto i ponti,( e non mi riferisco alle foto di ponte Milvio con il Tevere in piena), altro è successo, molto altro! Purtroppo non è stata  colpa mia, voi vi domanderete e di chi, se no? Le fedelissime lo sanno già, sono stata  molto male ho temuto più di una volta di non poter fare  nulla di quello che sognavo, solo l'oblìo del non più essere, ma il buon Iddio, non ha voluto questo, e allora  visto che sono mezza intronata ma ci sono , devo continuare a fare ciò che avevo iniziato, con poco calore lo ammetto, ma ora con più grinta  riprenderò il cammino interrotto. A volte riprendere dopo un periodo di "riposo" forzato è più stimolante.

Non voglio più parlare di ciò che è stato, ora sopravvive solo del desiderio di scrivere e pubblicare ancora, spero che anche voi siate d'accordo, altrimenti a che pro?
Il romanzo c'è già,  in questi giorni di riposo, lo sto ritoccando qui e là. 
Vorrei proporvi l'incipit,( per chi non lo sapesse, è l'inizio della storia, così come apparirà nel caso uscisse editorialmente) vorrei avere dei pareri, se è possibile. Ve ne sarei grata, è importante sapere se incuriosisce e si ha la voglia di leggere il seguito. Ringrazio anticipatamente coloro che leggeranno .

Titolo UN ELEFANTE SUL CUORE


“Vorrei proprio sapere  perché tutti i guai del mondo, si scagliano  su di me, avrò una calamita sulle spalle?!  Non ce la faccio più, caz…!!”
Sbottò furiosa Donatella a voce alta. L’autista del taxi fu incuriosito dall’affermazione  piuttosto volgare e  non corrispondente al tipino delicato che era entrato con veemenza nel suo taxi un minuto prima. La ragazza dimostrava una grande stizza contro chissà chi o cosa, e una dialettica tipica dei giovani, anche se lui aveva pensato a tutt’altro osservandola dal lato puramente estetico come d’altronde faceva sempre. Sbirciò ancora  dallo specchietto per guardare  meglio la ragazza, lui aveva una certa età, ma le belle ragazze le guardava ancora con interesse ben celato dall’aspetto di buon padre di famiglia.
“Mi scusi. – disse la ragazza - Non sono una che di solito va in giro parlando da sola e poi dicendo parolacce, anzi non le dico mai, ma guardi c’è un limite a tutto! Non sorrida la prego, non sto scherzando! Ho tanta pazienza, e difficilmente la perdo, ma delle volte penso che… forse proprio per questo, il destino si accanisca contro di me. Si diverte a mettermi i bastoni tra le ruote. Ma ho deciso, da  oggi non voglio tollerare più nulla dicendo” va bene sopporto anche questa, una in più che cambia?” Eh no! Basta! Sono stanca di subire, subire,  e quando dico basta…lo dico veramente! Voglio, guardi bene, non ho detto” vorrei”, poter vivere la vita senza problemi. Ne ho avuti troppi, chiedo troppo?”
Il tassista  non rispose si limitò ad alzare le spalle. Cosa poteva aggiungere a quel soliloquio per lui senza senso? Del resto solo la ragazza  poteva conoscere i problemi che l’avevano così indispettita. Secondo il suo personale punto di vista, la ragazza non aveva certo da lamentarsi almeno per il lato puramente estetico, poiché  la natura le aveva donato in abbondanza doti  da non sottovalutare: un fisico da sballo e un volto bello, da ricordare, eh sì, che lui di belle ragazze ne vedeva passare parecchie sul suo taxi. Sapeva benissimo che  specialmente in quel periodo la vita non era facile per nessuno, ci si arrancava per arrivare a fine mese e quasi sempre con bollette arretrate insolute, oppure rischio di perdita di occupazione, ma  la bellezza fisica di certo aiutava, se non altro perché essere piacevoli rendeva amabile lo sguardo di chi ammirava la beltà vera, senza artefatti. L’unica nota stonata in tutto il contesto ma che forse rendeva la ragazza  divertente, erano uno paio di sbaffi di grasso nero sul viso, sempre se  non fosse l’ultima  moda della gioventù, visto che amavano bucarsi nasi, orecchi con i peercing, farsi tatuare disegni incomprensibili colorati su ogni parte del corpo. Quei particolari segni  rendevano la ragazza un po’ buffa, ma senza togliere nulla alla sua avvenenza.
La ragazza seduta dietro con l’aria sconsolata e che  si era espressa in quel modo, scandalizzando quasi l’autista di vecchia generazione  non aveva poi tutti i torti,  le ragioni  per esprimersi così c’erano, eccome! Anche se madre natura le aveva regalato un aspetto estremamente gradevole, solitamente aveva un carattere dolce,  non di certo remissivo, ma dove ogni tanto spuntava una verve che meravigliava anche chi la conosceva bene, come una seconda personalità.
Purtroppo  la sorte non le aveva reso certo la vita facile. Appena pronunciate quelle parole di sfogo se ne pentì subito, non le pensava realmente, era solo una reazione a qualcosa  di imprevedibile che  in realtà s’aspettava. Era divenuta una pentola in ebollizione, sentiva già da qualche giorno  che stava per esplodere, e un guaio dopo l’altro ed era ora stracarica di elettricità vagante, accumulata negli anni. Quando il destino si accanisce con una persona, di solito la stessa reagisce urlando, strepitando, lei non lo aveva mai fatto, non si era mai lasciata andare a furibonde scenate, non avrebbe potuto, perché avrebbe fatto del male  a chi per lei era prezioso più di qualunque cosa al mondo e a cui voleva un bene dell’anima; la sua famiglia, ma c’era un confine che per forza doveva delineare il sopportabile da ciò che lei riteneva inaccettabile.
 La reazione però di quella mattina non era comunque  adeguata agli avvenimenti, accadutole, altri i problemi più seri, ma evidentemente quel giorno non aveva la  solita condiscendenza che la distingueva in famiglia e al lavoro, e di certo l’avrebbe ricordata,  anche se, per altri motivi che lei ancora non conosceva.
Quel giorno l’ultima delle avversità che da un po’ di tempo le stavano rendendo la vita snervante, l’aveva caricata in quel modo anomalo.
Era uscita di casa in fretta e furia perché  in ufficio l’attendeva  una giornata  impegnativa,  diretta dove aveva parcheggiato la sera precedente  la sua “fuori serie”; una cinquecento che stava per festeggiare il  sedicesimo compleanno, che si reggeva insieme con nastro adesivo, come spesso soleva dire lei stessa. Un piccolo mezzo che rombava come un trattore per colpa della marmitta sfondata, la carrozzeria sgangherata e arrugginita in vari punti, ma i soldi dallo stipendio non restavano mai per poterla sistemare  magari alla bene meglio. Non era il massimo della comodità, ma  per recarsi al lavoro andava più che bene. S’accorse  da una ventina di metri distante dalla sua auto della gomma bucata chissà dove, chissà quando. Si disse angosciata che per quel motivo avrebbe fatto tardissimo.
Doveva assolutamente trovare la bottega di un gommista. Ce ne era una proprio in quella strada. Con il crick che non aveva mai usato prima di quel giorno, riuscì anche se dopo vari e stancanti tentativi a togliere la ruota. Con un vecchio pezzo di stoffa che teneva nel piccolo bagagliaio la avvolse per il cerchione e con quel peso arrivò  nell’officina  trafelata e sudata e con macchie di fuliggine misto a grasso sulla maglietta non nuovissima ma ancora valida. Pregò il titolare quasi in ginocchio di  riparargliela subito e di fare il più presto che poteva. Il gommista invece forse attratto dalla bella ragazza, aveva   un gran voglia di conversare, e si mise a parlare del traffico, dell’euro, del tempo, di tutto e di più.
Donatella fremeva, aveva una fretta tremenda e non lo ascoltava neppure, anzi quel suo blaterare cominciava a darle sui nervi, intanto pensava:
“Se gli rispondo, questo tipo  non la finirà più - cercando  di mostrarsi  non interessata ai suoi discorsi strampalati -  Appena riparata la gomma riparto di corsa…sperando di arrivare in tempo, ti prego - disse mentalmente e guardando in alto, alla ricerca di un aiuto divino - devo arrivare in ufficio presto altrimenti sono guai.”
Riparata la ruota  e rimontata al suo posto da un ragazzo della bottega,  pagato il conto salato al gommista chiacchierone, che sicuramente si era fatto  pagare oltre il lavoro anche l’urgenza, entrò nella macchina esausta alla tensione, ma quando il diavolo  ci mette la coda ce la mette bene. Sembrava che il destino si stesse divertendo e facesse del tutto per ostacolare il suo arrivo puntuale al lavoro come la regola esigeva e com'era abituata da sempre.
Il motorino d’avviamento della macchina si bloccò proprio quella mattina, la chiave non girava  e il motore restò muto in un silenzio tombale.
La ragazza  pensando piuttosto inquieta alla spesa che avrebbe stravolto ancora di più  il suo già misero badger, chiuse lo sportello e  al volo fermò un taxi che per fortuna passava in quel momento accanto alla sua  cinquecento.
Seduta in taxi pensava che Laura l’avrebbe rimproverata a dovere, si era tanto raccomandata al suo arrivo puntuale, per mettere a punto le ultime cose prima dell’arrivo dei “pezzi grossi” da Milano.